In tanti hanno soddisfatto la voglia di cultura nelle sale espositive di Sant'Onofrio e di via Satta

Andar per musei anche a Capodanno

Buoni risultati durante le festività per il Man e l'Etnografico

I nuoresi non hanno potuto godere delle grandi manifestazioni spettacolari che hanno animato il fine millennio cagliaritano e algherese. La città non ha offerto loro molte opportunità: si sono dovuti accontentare dei brindisi casalinghi e degli spuntini con gli amici. Ma a far loro compagnia ci hanno pensato il Man, il Museo d'arte nuorese, e il Museo etnografico gestito dall'Isre hanno tenuto aperto al pubblico i giorni di Natale e Capodanno.

Qual'è stata la risposta del pubblico? Paolo Piquereddu, direttore dell'Isre, Paolo Piquereddu, l'ente regionale che gestisce la struttura etnografica, è moderatamente soddisfatto: "Tra il 24 dicembre e il 2 gennaio abbiamo registrato 90 presenze. E per tutto il mese di dicembre, con aperture mattutine e pomeridiane, sette giorni su sette, è stato confermato il dato degli anni scorsi: 421 visitatori. Se teniamo conto che non ci sono mostre temporanee in corso, il dato è abbastanza buono".

Il museo dell'Isre da dieci anni apre anche nei giorni festivi e nelle ricorrenze importanti. La media delle presenze annuali si è attestata intorno alle 60 mila e anche quest'anno il dato è stato confermato. I dati fanno dell'Etnografico il più frequentato in assoluto. "Non dimentichiamo - precisa Piquereddu - che nella nostra città non c'è un'abitudine a "vivere" il museo nei giorni di festa. Ma ci stiamo attrezzando per rendere le visite più piacevoli e attraenti".

Diversa la situazione del Man, che ha aperto i battenti il 6 febbraio e che dal 16 dicembre ospita le mostre del grande pittore metafisico Giorgio De Chirico e dell'artista dorgalese Antonio Secci. Queste rassegne hanno fatto registrare un boom di visitatori e alla vigilia di Natale è stata superata la soglia delle diecimila. Il dato è oggettivo, perchè si tratta del numero di biglietti realmente staccati.

Facendosi forte di questo successo il Man ha voluto sfidare la sorte e ha aperto anche i giorni di festa. "La nostra è una scelta che va in controtendenza - afferma Tonino Rocca, presidente della Provincia e assessore alla Cultura - ma siamo consapevoli che per il primo anno non è possibile pretendere un grande afflusso".

I fatti hanno dato ragione agli amministratori provinciali: a Natale e Santo Stefano è stata confermata la media di 60 presenze giornaliere. Invece a Capodanno il museo ha aperto soltanto nel pomeriggio e l'affluenza è stata minore. "L'importante - aggiunge l'assessore - è creare un'abitudine a frequentare gli spazi culturali anche in occasione delle grandi feste. E se il Comune ci aiuta migliorando la segnaletica stradale per guidare i turisti verso il museo, col tempo queste scelte risulteranno vincenti".

Le strade di Nuoro sono rimaste deserte per giorni e anche i rischi del millennium bug sono stati digeriti insieme ai pranzi e alle cene. Anche per creare un'abitudine ci vuole del tempo.

.Antonello Zanda

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